“Non una volta, a prescindere da quanto li abbia supplicati di farlo, i miei obiettivi se ne sono andati in giro da soli a fare fotografie”.

       Questa frase di John Show, tratta da “Fotografare nella Natura”, Editrice Reflex, mi rimase nella memoria a lungo perché in un certo senso annullava quella credenza, che poi è spesso un alibi, che per fare Fotografia Seria sia necessaria un’attrezzatura stratosferica e costosissima.

       È vero che dietro queste parole si nasconde una duplice realtà, quella citata, che può servire da sprone a chiunque voglia fare fotografia a farla, perché è il fotografo “l’attrezzatura” più importante, ma anche che, a parte la provocazione di John Show, a cui va tutta la mia stima per il grande fotografo che è, un obiettivo da 200 € non può avere le stesse prestazioni di uno di pari focale da 2000, ammessa la stessa capacità di chi lo utilizza. 

       Ovviamente tra questi due estremi, come sempre, ci sono molte realtà intermedie, che poi rappresentano quei compromessi tra qualità, prezzo, genere fotografico, trasportabilità ecc ecc. che teniamo in considerazione nel formare il nostro corredo fotografico.

       Certo è che possedere il meglio ha i suoi vantaggi, sebbene possa nascondere anche dei problemi. Pensate di possedere tre corpi macchina Nikon F5 e tutti obiettivi ultraluminosi, dalla focale minima che può essere 15 mm, alla massima, che può essere 800 mm, passando per un 20, 35, 50, 105, 200, 300, 500 mm. Bé, ogni volta che vi muovete per un viaggio o anche un’escursione, dovrete avere con voi anche un assistente-portatore, che, considerato il valore dell’attrezzatura, forse potete anche permettervi. Ma chi non se lo può permettere?

       A parte le battute, la maggior parte dei fotografi e dei fotoamatori evoluti, come si usa dire oggi, sono persone normali, che fanno i conti con i costi della vita di tutti i giorni, conti che, in qualche modo, si riflettono sulla scelta del corredo fotografico.

       Al momento attuale, poiché i generi fotografici che prediligo sono la fotografia naturalistica e il reportage di viaggio la mia scelta, dovuta ai compromessi di cui sopra, non potendomi permettere un portatore!, è caduta su obiettivi zoom e su macchine fotografiche leggere ma affidabili.

       Certo il mio corredo attuale non sarà quello definitivo, considerato l’evolversi dei prodotti e le esigenze che possono cambiare, ma al momento mi soddisfa e questo credo sia l' "obiettivo" più importante da ricercare.

Corpi macchine:
Nikon D200
Nikon F301
Samsung V700

Obiettivi
Sigma 15-30 mm f3.5-4.5 Asf IF EX
Nikon 18-200 mm f3.5-5.6 G IF-ED DX SWM VRII
Sigma 70-200 mm f2.8 Apo HSM EX
Sigma teleconverter Apo 2x EX

Treppiede
Manfrotto 290

Testa a sfera
Manfrotto 168

Flash
Metz Mecablitz 54 MZ-3

Testa video a scorrimento fluido
Manfrotto 129RC

Cavo di scatto elettronico
Nikon MC-12B

Tubi di prolunga
Kenko da 12, 20 e 36 mm

Filtri
Polarizzatore circolare Tamron

Borse
Zaino Travel Partner Samsonite, varie borse e borsette più piccole e trollei da viaggio auto adattato per attrezzatura fotografica

Altri accessori
Sacchetti di tela da riempire
con sabbia, fagioli o altro, come sostegno al complesso fotocamera-obiettivo durante i safari, ma anche per foto a livello del terreno (non paludoso!), molto più comodi del cavalletto con le gambe tutte aperte, o, peggio, del cavalletto con l'asta rovesciata!

Cartoncino grigio medio per misurare l'esposizione nella macrofotografia

Cartoncino riflettente per attenuare le ombre in macrofotografia

Attenuatore della luce flash in macrofotografia e in presenza ravvicinata di superfici riflettenti

Materiale sensibile
Schede di memoria da 2, 4 e 8 GB Extreme III SanDisk
Fuji Velvia 50

Ha fatto parte del mio "parco obiettivi" per un certo tempo anche lo zoom Sigma 170-500 mm f5-6.3 Apo. Un ottimo obiettivo, con il quale ho scattato molte foto, alcune anche pubblicate, e che ha contribuito molto, grazie alla sua "mole", a farmi fare le ossa con i lunghi teleobiettivi. Grazie a questo strumento ho imparato sul campo ad utilizzare le lunghe focali e grazie alla sua non generosa apertura massima ho dovuto escogitare e applicare tutti i possibili sistemi per ottenere immagini nitide.

Ma è sempre a causa della sua non generosa apertura massima che ad un certo punto della mia storia fotografica, quando cioè il mio interesse si è rivolto anche al reportage di viaggio, ho optato per il Sigma 70-200 mm f2.8 Apo HSM EX accoppiato con il Sigma teleconverter Apo 2x EX. Ho perso, in questo modo, 100 mm in lunghezza focale, ma ho guadagnato più di mezzo diaframma sia a 300 che a 400 mm, e sul campo si sente, e quasi due alla focale di 200 mm.

Per la caccia fotografica posso far affidamento, ora, su un più che dignitoso 140-400 mm f5.6, che sulla D200 equivale ad un 210-600 mm.

La rottura del 28-70 mm ha creato un "buco", che ho colmato con il recente acquisto del Nikon 18-200 mm f3.5-5.6 G IF-ED DX SWM VRII, un obiettivo "tutto fare" che nel reportage, soprattutto in zone "desertiche" si è rivelato fondamentale per il sensore. Il 15-30 mm rimane perfetto per il paesaggio, anche se con la D200 risulta un grandangolare meno spinto!

Per qualunque commento, critica o altro: info@faustomoroni.it

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