Nikon F 70. Obiettivo: Sigma AF D 70-200 mm f2.8 Apo EX HSM duplicato. Pellicola invertibile Fuji Velvia 50 ISO. Appoggio su sacchetti di sabbia.
Stavo tornando al lodge sulla foce del Tana River e pensavo già alla lotta impari che avrei dovuto intraprendere, da li a poco, con le zanzare che, come la sera precedente mi attendevano affamate.
Il problema "moschitos" non si ha mentre si dorme, la zanzariera svolge bene il suo compito se priva di buchi e ben fissata ai bordi del letto, ma nei momenti di relax, quando si pulisce l'attrezzatura dopo una giornata di safari, durante la cena, oppure, non è molto fine dirlo ma è la realtà, quando si è, per i noti motivi fisiologici, in bagno!
Ebbene questi due avvoltoi non hanno risolto il mio problema con le zanzare, però, grazie al loro incontro, lo hanno un po' ritardato.
Posati sui due ultimi rami contorti di un albero, rappresentavano un ottimo spunto fotografico per un controluce non banale. Le nubi minacciose, presagio di un'imminente notte temporalesca, attraversavano lentamente il cielo ed erano in perfetta sintonia con quell'albero che sicuramente qualche tempo prima era stato colpito inesorabilmente da un fulmine durante una sera preceduta da un cielo molto simile a questo. Un legame tenue, ma pur sempre evidente per un obiettivo che vuole fissare sulla pellicola quel qualche cosa che va al di là della semplice apparenza! Un legame, invece, stretto tra presente, passato e futuro in un ambiente, la savana, in cui non è il tempo che scorre, ma sono gli eventi che lo scandiscono. Ma in questa immagine anche gli eventi, rappresentati da cielo e albero si sovrappongono annullando il loro stesso fluire.
La presenza dei due avvoltoi completa l'immagine nella sua formale definizione e il becco aperto, fissato ormai indelebilmente sull'emulsione fotografica è un valore aggiunto che racconta l'urlo emesso dall'avvoltoio proprio mentre l'otturatore si apriva. Anche un colpo di fortuna, a volte, non guasta!