Nikon F 70. Obiettivo: Sigma AF D 70-200 mm f2.8 Apo EX HSM alla massima focale. Pellicola invertibile Kodachrom 64 ISO. Appoggio su sacchetti di sabbia.

Nella caccia fotografica, così come in molti altri generi fotografici, penso sia fondamentale saper raccontare e con un’immagine bloccata in un istante non è sempre facile. Tuttavia capitano delle occasioni in cui è possibile farlo, bisogna però saperle individuare e non lasciarsele scappare, a volte durano pochi secondi. È il caso di questa foto, apparentemente di poco impatto, ma molto descrittiva.

C’è raccontata la vita nella savana: il ghepardo ha fatto uno sforzo incredibile per assicurasi il pasto e non vuole perderlo. Quando si accorge dell’arrivo dello sciacallo, attratto dall’odore di sangue che si è diffuso nella savana circostante il luogo di caccia, si abbassa per non farsi vedere e per non perdere la sua preda. Lo sciacallo, che per cercare le sue prede si aiuta oltre che con l’olfatto anche con la vista, sembra non individuare il luogo d’interesse e il predatore, mimetizzato fra l’erba, aspetterà con pazienza che l’animale spazzino si allontani ulteriormente per assicurarsi il tempo necessario a mangiare la sua preda. Ma le insidie arrivano anche dall’alto e sono rappresentate dagli avvoltoi. Quando arriveranno anche lo sciacallo saprà individuare il luogo esatto dell’avvenuta caccia e ci sarà qualche resto anche per soddisfare il suo appetito.

Per ottenere una foto così non è sufficiente che la scena si verifichi, bisogna necessariamente prevederla e quindi osservare attentamente non solo la scena principale, il pasto del ghepardo, ma anche quello che accade tutt’intorno. La savana è un ambiente incredibilmente vivo. Avevo individuato lontano la presenza dello sciacallo, sicuramente si sarebbe avvicinato. Quindi ci siamo spostati con la vettura posizionandoci in modo tale da ottenere, al momento dello scatto, una linea retta passante per tre punti: la mia macchina fotografica, il ghepardo con la preda e lo sciacallo. Quindi, dopo aver trovato la giusta esposizione, misurata con il sistema spot sull’erba secca della savana, molto vicina al grigio medio, ho fatto l’inquadratura e in ultimo, al momento giusto, ho scattato.

Lo sciacallo è necessariamente fuori fuoco perché in caccia fotografica si lavora con medi e lunghi teleobiettivi che hanno perciò una zona di nitidezza molto limitata. In questa foto ho utilizzato il diaframma f11 a 1/125 di sec. su Kodachrom 64 ISO, mettendo a fuoco il ghepardo. Non ho chiuso ulteriormente il diaframma allungando il tempo di scatto poiché non avrei ugualmente ottenuto lo sciacallo nitido, avrei solo rischiato, e inutilmente, il mosso sul ghepardo in primo piano. Lo sciacallo stava camminando ed anche in modo abbastanza spedito. Con 1/60 di sec. non sarei comunque riuscito a bloccare il suo movimento.

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